Con la diffusione delle internet, o comunque con l'uso via via più frequente del web, capita sempre più spesso che i gruppi di lavoro siano dislocati in territori ampi, e che quindi alla capacità di lavorare in gruppo si debba aggiungere la capacità di lavorare in gruppo a distanza. In un gruppo virtuale si presentano dinamiche molto simili a quelle di gruppi reali. L'emergere di un leader che prende iniziative, qualche elemento che non si sente bene integrato nel gruppo, gli entusiasti, i dissidenti, chi tenta di fare il leader ma non viene riconosciuto dagli altri, sono tutti comportamenti, tipici dei gruppi reali, che si ripropongono anche nei gruppi virtuali. In un gruppo virtuale però bisogna stare più attenti alle procedure di interazione, a come ci si scambiano le e-mail, come si partecipa al forum del gruppo, come si codificano le versioni di un documento, perché il lavoro a distanza impedisce l'immediata correzione di una incomprensione, come accade in presenza. In sostanza, se in presenza si può essere più informali e approssimativi, a distanza si deve essere un po' più ordinati e disciplinati. Tuttavia il gruppo virtuale velocizza enormemente il lavoro e facilita lo scambio di documenti e rapporti senza bisogno di convocare riunioni e di far spostare le persone. I gruppi virtuali possono essere divisi in due macrocategorie: gruppi formali e gruppi informali. I primi sorgono in contesti organizzativi e sono caratterizzati dalla presenza di obiettivi specifici; i secondi risultano caratterizzati dall'esigenza di ogni individuo di apprendere a un gruppo in cui condividere interessi. |
1 commento:
Vorrei aggiungere che praticamente abbiamo a che fare con un gruppo "aperto", la cui composizione può variare nel tempo, il cui numero non è mai definito una volta e pertutte.Un gruppo in cui i componenti non si vedono l'uno con l'altro, in cui la fisicità e la corporeità sono escluse.
Posta un commento